venerdì 24 agosto 2012

Un fiore sconosciuto






Durante la scorsa estate, è comparso questo piccolo fiore (per capire le proporzioni potete notare le foglie della gramigna che crescono vicine) in una zona dell'orto dove non c'era nessuna coltivazione ma che veniva utilizzata per appoggiare gli scarti della vegetazione prima di usarli come pacciamatura (copertura del terreno). La pianta era prostrata a terra, si alzava di poco, giusto per far notare i boccioli e i fiori; i fiori sbocciavano uno alla volta e duravano pochi giorni. Non ho potuto fare a meno di fotografarla e di fargli visita tutta l'estate fino all'autunno. Quest'anno non l'ho trovata, purtroppo in quella zona dell'orto ci sono stati diversi travolgimenti e penso che i semi siano in attesa che il terreno si assesti.
 Forse nascerà in un altro punto dell'orto!
Ma come si chiama? Il suo nome scientifico è Hibiscus trionum, comunemente chiamato Ibisco Triòno; è una pianta annuale considerata infestante, originaria dell'Europa sud-orientale.
L'orto può essere il luogo di accoglienza per diverse piante, anche per quelle che non necessariamente vengono mangiate. Le piante fiorite, le erbe selvatiche, le piante aromatiche e gli stessi ortaggi, attirano e favoriscono la vita di insetti e piccoli animali terricoli che nel loro insieme creano un equilibrio utile alla crescita delle piante orticole. 
 Il nostro orto potrebbe diventare un "orto botanico" e un "oasi" per diversi piccoli animali che in altri luoghi agricoli e urbani, vengono eliminati indiscriminatamente.
Riguardo a quanto ho scritto, vi consiglio la lettura di un libro interessante; poi non riuscirete fare a meno di seminare per il mondo, fiori ed erbe: "IL GIARDINO DELLE FARFALLE" di Gianumberto Accinelli, edito da EugeaEdizioni.

BUONA LETTURA E BUONA SEMINA.

www.eugea.it
  
  

martedì 21 agosto 2012

ORTI ED ERBE SELVATICHE



Ciao, mi chiamo  Maria Grazia sono guida ambientale ed esperta orticoltrice; mi sono decisa a scrivere un blog perché, come si legge dal titolo,  ho da raccontare storie di piante coltivate e selvatiche. A volte mi rivolgono domande riguardo le piante e la loro coltivazione e così ho pensato di rispondere pubblicamente, magari possono interessare anche ad altri!
Non solo, vorrei che il mio blog fosse come il cortile di casa dove  ci si trova dopo il lavoro, all'ombra di un pergolato o sotto un albero di fichi a chiaccherare, a discutere o a scambiarci idee. 
Il mio mestiere è proprio questo, coltivare orti, in particolare quello degli altri e poco il mio, ma gli orti delle scuole sono i miei preferiti perché lo faccio insieme a bambini di età diversa e con le loro insegnanti.













      L'ORTO DIDATTICO

Da parecchi anni realizzo nelle scuole con passione e entusiasmo, orti e laboratori finalizzati all'educazione ambientale e alla conoscenza dell’agricoltura biologica.
Fare attività in un ambiente naturale, quale può essere un giardino scolastico, aiuta i bambini a mettersi in “contatto con la natura” ed apprendere nozioni attraverso l’esperienza diretta vissuta nell’osservazione e nella realizzazione concreta di un obiettivo quale un orto, una coltivazione in vaso, un piccolo giardino di piante officinali, una siepe mista.
Ma perché fare a scuola, sia nella scuola dell’infanzia che nella primaria, un’attività di coltivazione o un vero e proprio orto? Le motivazioni pedagogiche e le valenze didattiche di tali attività sono molte:
·         un primo approccio empirico alle scienze naturali;fornisce elementi e abitudini di coscienza ecologica e ambientale (la fragilità ambientale, l’ecosistema, il problema dei rifiuti);
·         permette di riconoscere la provenienza del cibo e stimola la curiosità ad assaporare e gustare alimenti poco conosciuti e il mangiare sano (educazione alimentare);
·        crea abitudine al lavoro di gruppo con positive ricadute sui processi di socializzazione e sull’acquisizione di principi solidaristici;
·        conoscenza e rispetto del mondo vivente sia vegetale che micro-animale (insetti, molluschi ecc.);
·        occasione per lavorare in diverse attività complementari (drammatizzazione, disegno, attività manuali varie)
·        l’occasione di lavorare all’aperto e di fare un’ottima attività fisico-motoria.
Quindi Il giardino scolastico può essere come un grande laboratorio, ricco di vita e di elementi naturali che si potranno conoscere attraverso l’esplorazione, l’osservazione, l’ascolto, la manipolazione e la coltivazione. 






Il libro: L'orto Didattico di  MG Gambuzzi. Conati, Crivellente